Astrazioni concrete
sintesi di luci e ombre da paesaggi e figure
Astrazioni pure
ricerca del movimento, dell’equilibrio e dell’energia attraverso il colore e la gestualità
PERIODO ASTRATTO (1964-1971)
Tecnica pittorica
Astrazione concreta: sintesi di luci e ombre da paesaggi e figure.
Astrazione pura: ricerca del movimento, dell’equilibrio e dell’energia attraverso il colore e la gestualità.
La ricerca in sintesi
Approda alla geometria come modulo formale innestato su un’estrema libertà nel colore. Ricerca la sintesi delle masse in luce e ombra, delle zone colorate, nei confronti dello stesso colore.
Il segno, da delimitatore, diviene parte attiva della composizione, vi si compenetra fino all’identificazione. Vi è sempre l’intenzione narrativa, ma andando oltre il soggetto, il colore e il segno cominciano ad essere essi stessi “soggetto”.
Dall’ astrazione-concreta, che ne esaspera l’autonomia, si va oltre, verso l’astrazione pura, in cui vivono per se stessi senza necessità di supporti rappresentativi. Armonia ed equilibrio esistono anche sotto forma di pura astrazione, segno e colore si perdono uno nell’altro. In piena libertà, “…la macchia ridiventa macchia, il tratto, tratto…” (H.Hartung)
Antologia critica
… “Silvio Rosso dalla sua visione sensibilmente pittorica ha scartato le malfide facilonerie come le cautelose prudenze espressive; e se in alcuni dipinti si presenta incline all’inserto oggettivo-figurale, non Šè per programmatiche preoccupazioni, ma perchè ha compreso che è da stolti innalzare discriminanti barriere tra figuralità ed astrazione, tra la visione condizionata dal mondo esterno, obiettivo e quella che scaturisce da remote risonanze interiori, tenendo conto della cultura figurativa contemporanea che, come tutte le opere vive, è in aperto divenire.”… Filippo Scroppo, 1966
“Sul piano metodologico, Rosso parte da una ricezione emozionale di un dato oggettivo che, all’atto della trascrizione, già è diventato reperto archeologico che viene strumentalizzato, ridotto a puro volume e, in un processo di interiorizzazione, totalmente assorbito in una composizione organica”… Adriano Nebiolo, 1966
“….Rosso riprende tutto da capo per riprendersi Egli i problemi vecchi e nuovi li pone a se stesso non agli altri Ha ricominciato dal colore che ha tramutato in luce extra plastica Ha capito l’eternità del curvo la ripetibilità galileiana e dibatte la curva ai limiti della ottenebrazione nello spazio illimite per ricostruirle uno spazio umano casuale e asincrono I suoi ricurvi sono tracciati di Van Allen pendolari tra momenti di siderea lucidità e caotici grovigli”… Paolo Vecchiettini, 1968
…”Un colore intenso e ricco, gustato nella sua elementare pienezza di pigmento che dilaga per tutto il campo della tela a costituire come la matrice e la fotosfera in cui emergono, quasi da un’immemorabile genesi cosmica, quei suoi emblemi sferoidali, quelle cifre formali in travaglio di condensazione pittorica.”… Albino Galvano, 1968
….”Liberato dall’equivoco di superfici gettate come fondali o come quinte in una loro individualità epidermica di semplici stesure di toni e di colori, i suoi segni ed i suoi ideogrammi sembrano oggi crescere e svilupparsi in architetture ed in forme che si protendono in spazi assoluti;”… Ascanio Dumontel, 1969